GEOGRAFIE DELLA SOLITUDINE. Gli arazzi di William Kentridge e i tappeti della montagna.
27 Maggio 2025GEOGRAFIE DELLA SOLITUDINE. Gli arazzi di William Kentridge e i tappeti della montagna.
a cura di Giovanni Valagussa
in collaborazione con Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli
30 maggio 2025 – 13 luglio 2025
Mita Centro Culturale, via Privata de Vitalis 2 bis, Brescia
Venerdì 30 maggio 2025 alle ore 18.30 sarà inaugurata la nuova mostra di MITA Centro Cultuale, realizzata in collaborazione con Galleria Lia Rumma, ‘GEOGRAFIE DELLA SOLITUDINE. Gli arazzi di William Kentridge e i tappeti della montagna’, una mostra che intreccia tessuti, identità e geografie emotive.
La mostra si inserisce nel percorso di ricerca e sperimentazione artistica promosso da MITA Centro Culturale, dedicato alla valorizzazione del dialogo tra tradizione tessile antica e linguaggi dell’arte contemporanea. Dopo la mostra I nodi dei giardini del paradiso (Castello di Brescia, aprile–novembre 2023), MITA prosegue nell’ibridazione tra saperi e linguaggi, in un progetto curatoriale che guarda al tessile come spazio narrativo e poetico, ponte tra culture e temporalità.
Protagonista dell’esposizione è l’artista sudafricano William Kentridge, esposto per la prima volta a Brescia e tra i più autorevoli interpreti della scena artistica internazionale, la cui ricerca unisce impegno civile e profondità visiva. Al centro della mostra si colloca la celebre Porter Series, una sequenza di grandi arazzi in cui sagome nere e spezzate di figure umane si stagliano su mappe geografiche, generando una tensione drammatica tra individuo e spazio, presenza e spaesamento.
Accanto agli arazzi di Kentridge, sarà esposta una selezione di rari tappeti Gabbeh e Sarab appartenenti alla prestigiosa Collezione Zaleski. Provenienti dalle montagne della Persia settentrionale e occidentale, questi manufatti tessili si distinguono per la loro struttura essenziale e la loro iconografia minimalista: campi sabbiosi attraversati da segni geometrici simili a costellazioni, animali e figure umane disseminate senza un ordine apparente. Un immaginario che riflette e amplifica la poetica del disorientamento presente nelle opere di Kentridge.
Il progetto prevede anche l’eccezionale prestito di un quinto arazzo della Porter Series, proveniente da una collezione privata, rendendo l’esperienza espositiva ancora più ricca e unica.
“Geografie della solitudine” mette in relazione arti visive e cultura tessile per interrogare il rapporto tra figura e ambiente, tra individuo e paesaggio, in una riflessione profonda sull’identità, l’alterità e la percezione geografica del sé. Una narrazione visiva che attraversa confini storici, culturali e emotivi, rendendo il tessuto non solo supporto materiale ma dispositivo critico e politico.
Vi aspettiamo a venerdì 30 maggio dalle ore 18.30.