FORME DELLA PREGHIERA
In Forme della Preghiera, mostra a cura di Giovanni Valagussa, multiformi manifestazioni artistiche si intrecceranno con la dimensione spirituale all’interno della Chiesa del Monastero di San Salvatore a Capo di Ponte durate le giornate del 21 e 22 settembre 2024.
Il breve ma intenso evento di due giorni è stato fortemente voluto da Fondazione Tassara e da Fondazione Camunitas che fin dal primo sopralluogo nella Chiesa camuna hanno sentito la necessità di rendere il luogo e i tappeti da preghiera fonte di riflessioni più profonde in cui arte, storia e religione potranno generale spunti per approcciare la complessità del contemporaneo.
Così 12 tappeti della Collezione Zaleski, anatolici, transilvani e persiani, suoli sacri in cui il mirhab, la nicchia, li individua come tappeti da preghiera, sono stati scelti dal Curatore della Collezione e della Mostra, il prof. Giovanni Valagussa, per essere esposti nella Chiesa romanica accompagnati dall’istallazione dell’artista contemporaneo, Alessandro Verdi (Bergamo, 1960), Navigare nell’incertezza (2015), creando un unicum in cui le opere dell’ingegno e della maestria segnano la ricerca spirituale e artistica dell’uomo di ogni tempo. Anche la scelta del numero 12 rispecchia l’idea di un significato simbolico, la cui origine si perde in un passato ancestrale, individuando completezza e armonia, oltre ad avere echi religiosi e antropologici.
In questo ambiente foriero di suggestioni, il programma degli eventi della due giorni si declina nel momento di apertura, l’incontro interreligioso in cui Monsignor Canobbio si confronterà con l’islamologo Zouhair El Youbi. Seguiranno le visite guidate a cura dei volontari del FAI della Valle Camonica, che con la presidente della delegazione, Alessandra Giorgi, racconteranno storia e spiritualità millenarie racchiuse nelle grigie pietre e negli sfavillanti tessuti. Anche la musica concorrerà con Aural Textures, la performance del duo MOLOM che inviterà il pubblico serate alla connessione tra l’ambiente e le storie che esso racconta, integrando suono e materia attraverso una pratica multidisciplinare.